Il Museo del Prater a Vienna: un viaggio nella storia di uno dei simboli della capitale austriaca.

Che cosa sarebbe Vienna senza il Prater o per meglio dire i viennesi senza il Prater? Nel 1766 l’imperatore Giuseppe II (uno dei 16 figli di Maria Teresa) aprì il parco imperiale al pubblico. Caroselli e teatri di burattini, fuochi d’artificio e molte altre ancora erano le prime attrazioni.

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Oggi i turisti conoscono e visitano per lo più la parte del parco di divertimenti del Prater nota come Wurstelprater: giostre,  montagne russe, ristoranti, chioschi e la famossissima ruota panoramica. Solo fortuitamente si perdono o raggiungono la parte verde con il viale che porta fino alla Lusthaus. Questa forse anzi sicuramente la parte che più amano i viennesi: quella dove praticano sport, vanno a cavallo, fanno lunghe passeggiate e favolosi picnic.

Prater viennese o Wurstelprater con questi nomi si conosce questo parco…Ma da dove viene il nome “Wurstelprater”?  Kasperl o Wurstel in viennese significa pagliaccio, se si vuole essere proprio pignoli è il sinonimo di Arlecchino, e la parola non ha proprio nulla  a che fare con Würstel- la salsiccia 🙂

Il termine deriva invece dai Wursteltheater ovvero i teatri di burattini, che erano comuni nel XIX secolo e presenti alle feste di paese e nei parchi di divertimento, quali il Prater. Personaggio principale era, come potrebbe essere stato diversamente, Hans Wurst (salsiccia). Hans Wurst è una figura grossolana-comica della commedia tedesca dal XVI secolo in poi. Quindi Hans Wurst diede il nome a questo tipo di teatro e il teatro dei burattini diede il nome al parco. Il risultato è la denominazione di “Wurstelprater”.

Il Pratermuseum  a Vienna offre la possibilità di immergervi nella storia di questo luogo speciale di Vienna. Nel 1933 Hans Pemmer diede vita nel suo appartamento al Museo del “Prater” con lo scopo di donare uno spaccato della storia di uno dei più grandi parchi di divertimenti, il Wurstelprater di Vienna. In seguito nel 1964 donò la sua collezione alla città di Vienna, che ospitò il Pratermuseum insieme con il nuovo Planetario in un nuovo edificio  accanto la ruota panoramica.

Il Museo del Prater si presenta come  la stanza dei giochi, in alcuni momenti degli orrori di un collezionista davvero amante della “rarità”. Il museo è molto piccolo, si sviluppa su  due piani che sono pieni di fotografie, poster e oggetti che illustrano la lunga storia del Prater Viennese come parco di divertimenti ed attrazioni: attrazioni che con il passar del tempo si sono evolute…e direi per fortuna!

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Nei primi tempi gli spettacoli più richiesti e seguiti erano quelli durante i quali si esibivano  uomini e donne molto particolari e “fuori dal comune”- capitolo aberrante ma tuttavia interessante del passato. Al Museo del Prater infatti troverete le scarpe minuscole della “Liliputian Princess‟ accanto alla tuta di un gigante e alla donna-scimmia Julia Pastrana con tanto di poster originali.

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Singolari anche le varie locandine dei diversi eventi con animali esotici, tigri, scimmie, coccodrilli. Oppure il Watschenmann del 1920 ovvero “L’uomo da prendere a schiaffi”, il predecessore dell’attuale punchingball- devo dire che troverei molto più soddisfacente la prima versione 🙂 .

Dopo una visita al museo amerai il Prater  ancor più di prima, promessa!

Museo del Prater – Pratermuseum

1020 Vienna, Oswald-Thomas-Platz 1

(proprio nello stesso edificio del Planetario)

Biglietto adulto EUR 5
Ridotto EUR 4
Bambini e persone di età inferiore a 19 anni: Ingresso gratuito!
Ogni prima domenica del mese per tutti i visitatori: Ingresso gratuito!

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